Nel corso degli anni ’70, la sua carriera artistica prosegue con le pitture verdi dedicate al rapporto tra uomo e natura, mentre a partire dagli anni ’80 comincia a dedicarsi alle serie “Immaginazione” e “Memoria della famiglia”.
Per tutta la sua carriera artistica, Sughi ha collaborato con diversi musei ed istituzioni nazionali ed internazionali quali la Reggia di Caserta, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la Galleria Nazionale di Praga, Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Nel 1994 varca anche i confini europei partecipando ad una mostra al Museu de Arte di San Paolo del Brasile (MASP).
Gli anni 2000 segnano altre importanti interventi ad eventi artistici, tra cui la partecipazione nel giugno 2011 al Padiglione Italia della cinquantaquattresima Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, dove ha presentato al pubblico “Un Mondo di freddo e di ghiaccio” (Olio su tela, 140x160cm, 2011).
In questa occasione Sughi ricorda:
“Attraverso la pittura ho cercato di capire meglio qualcosa che appartiene alla mia coscienza: l’inquietudine, l’amore, l’ansia di verità, la delusione e la solitudine; e poi magari c’è una parte più segreta, quella che contiene le ragioni più profonde della mia identità di pittore, che resta sconosciuta a me stesso. Nella vita avvengono mille aggiustamenti, tante variazioni se non addirittura contraddizioni”.